IMPARARE A IMPARARE
- TERESA AVERTA
- 25 dic 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Sotto la spinta delle trasformazioni demografiche e tecnologiche, ogni generazione si trova a costruire in modo nuovo il proprio percorso rispetto a quelle precedenti, sia perché le età della vita non sono più le stesse, sia perché il mondo cambia e offre sfide inedite. Questo mette ancor più che in passato al centro il ruolo delle nuove generazioni, che vanno intese come il modo attraverso cui la società sperimenta il nuovo del mondo che cambia. Se messe nelle condizioni adeguate sono quelle maggiormente in grado di mettere in relazione le proprie potenzialità con le opportunità delle trasformazioni in atto. Se, invece, i giovani sono deboli e mal preparati, sono i primi a veder scadere le proprie prerogative e a trovarsi maggiormente esposti con le loro fragilità a vecchi e nuovi rischi. I giovani non sono solo una categoria anagrafica. La giovinezza rappresenta la fase progettuale di ogni nuova generazione. Dalla capacità, quindi, di creare progetti solidi e dalla possibilità di realizzarli con successo dipende la solidità e la prosperità di una comunità politica e sociale.
I giovani d’oggi hanno perso davvero la voglia di scoprire l’arte e la cultura?
Spesso ci domandiamo se tutto questo progresso ci stia allontanando dalla voglia di scoprire dal vivo la cultura e l’arte che ci appartiene, sarà perché oggi tutto è diventato semplice basta un clik per cercare tramite un motore di ricerca qualsiasi tipo di opera che sia un quadro, una scultura, o un monumento.
Sappiamo tutti quanto sia diventato fondamentale ai giorni nostri accedere ad internet per studiare con più semplicità ma per quanto riguarda la bellezza dell’arte e la cultura probabilmente ci stiamo perdendo tutta la voglia di scoperta, l’emozione di guardare con i propri occhi qualcosa di meraviglioso che qualcuno in passato ci ha lasciato, l’incredulità di individuare lo spettacolo e la minuziosa bravura di alcuni artisti.
A tal proposito quello che possiamo fare è incentivare i giovani sin da piccoli a scoprire la cultura dal vivo, partendo dagli anni scolastici. Favorire sempre più visite guidate presso musei, chiese e monumenti magari iniziando da quelle presenti nella nostra città di appartenenza per poi scoprire anche il resto.
La cultura e l’arte spiegano la nostra storia e le nostre radici ed è un enorme peccato non conoscerle dal vivo, ci arricchiscono dentro e per questo tutti insieme dobbiamo dargli più importanza e aiutare i giovani a non perdersi tutte queste meraviglie.
È necessario, di fondo, soprattutto un cambiamento culturale che sposti i giovani dall’essere considerati come figli destinatari di aiuti privati dalle famiglie, a membri delle nuove generazioni su cui tutta la società ha convenienza a investire in modo solido, riconoscendo ad essi il ruolo di nuovo di valore in grado di generare nuovo valore. Prima di tutto Cultura e Scuola, sì, la scuola è la Casa dove abita la Cultura!
In una società sempre più veloce e sempre meno attenta ai bisogni del singolo individuo, si impone la necessità di rivolgere lo sguardo alle problematiche del cittadino, nel tentativo di non lasciare nessuno indietro e di ripartire su un terreno solido e non franoso. Per realizzare questo proposito, a partire dagli enti locali, occorre innanzitutto ribadire con forza la centralità sociale della cultura e della scuola, intese come luoghi, materiali o immateriali, in grado di dare un senso alla cittadinanza, creare comunità e superare disagi e tensioni interetniche. Non sono frasi fatte: la storia insegna che, in situazioni di ignoranza dominante, raramente i governanti hanno agito nell’interesse comune e per il benessere di tutti gli individui, ma più frequentemente a vantaggio di una classe sociale o di una determinata categoria, incrementando le diseguaglianze e causando effetti devastanti sul lungo periodo.
La cultura è uno strumento fondamentale, innanzitutto, per la costruzione di una personalità e di una spiritualità consapevole di sé e del mondo circostante. E la scuola è senza dubbio il luogo privilegiato per diffondere la cultura, la quale dovrebbe porsi il fine ultimo di migliorare la vita dei cittadini nel contesto di un disegno politico ampio, che guardi al presente imparando dal passato e progettando il futuro.
Cultura e scuola: prima di tutto, perché prima di tutto dobbiamo imparare a imparare.
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